In questa casa ad Omegna , sul lago d’Orta, nasce Gianni Rodari, il 23 ottobre 1920 , da Giuseppe Rodari, fornaio che possedeva il negozio in via Mazzini, via principale di Omegna, sposato in seconde nozze con Maddalena Aricocchi, commessa nella bottega paterna.
Oggi sulla parete della sua casa natale verso la strada c'è una targa che lo ricorda.
A Omegna frequentò le classi elementari ma poi, in seguito alla morte del padre (nel 1929), si trasferì a Gavirate in provincia di Varese, paese natale della madre, , ma resterà per sempre legato ad Omegna ed al Lago d'Orta, fonte di ispirazione per quella geografia favolosa e fantastica nella quale sono spesso ambientate le sue storie ed i suoi personaggi.
Gianni Rodari fu maestro di scuola, giornalista, pedagogista, ma soprattutto scrittore per l’infanzia. Primo autore italiano ad aver vinto il prestigioso Premio Hans Christian Andersen nel 1970, fu uno fra i maggiori interpreti del tema "fantastico" nonché, grazie alla Grammatica della fantasia del 1973, sua opera principale, uno fra i principali teorici dell'arte di inventare storie:
“Tutti gli usi della parola a tutti” mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.
Il processo creativo è insito nella natura umana ed è quindi, con tutto quel che ne consegue di felicità di esprimersi e di giocare con la fantasia, alla portata di tutti. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.
Così scriveva, nella sua unica opera teorica—”Grammatica della fantasia“ lo scrittore e poeta Omegnese che in tutta la vita, con le sue favole, cercò l’adulto nel bambino, allo stesso tempo stimolando il bambino nell’adulto, mentre rifletteva, in modo giocoso, sulla contemporaneità.